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ESTUDIANTES A SCUOLA DAL BARCELLONA

In calcio on dicembre 19, 2009 at 8:34 PM

Lionel Messi chiede con un suo gol l'anno d'oro del Barcellona

Il Barcellona mette la sesta (coppa), ma che fatica per ingranare nella finale del Mondiale per Club. L’Estudiantes si è rivelato un avversario di grande spessore, ma alla fine ci ha pensato il neo pallone d’oro Leo Messi a far pendere l’ago della bilancia dalla parte dei blaugrana. Un incontro che, sulla carta, si sarebbe dovuto incanalare nei binari dei catalani abbastanza agevolmente e che ha invece sorpreso tutti per l’equilibrio staordinario mantenuto dall’inizio alla fine.

Merito dell’Estudiantes di Juan Sebastian Veron e del tecnico Alejandro Sabella, capace di schierare una formazione aggressiva e per nulla impaurita dal blasone degli avversari. Eppure un po’ di timore reverenziale sarebbe stato più che comprensibile. Il Barça si presentava alla sesta finale su sei nelle competizioni giocate nel 2009 con lo stratosferico bottino di cinque trofei conquistati. Il ‘triplete’ festeggiato a giugno scorso (Coppa del Re, Liga e Champions League) è raddoppiato nel giro di sei mesi: il dream team del presidente Laporta ha aggiunto la Supercoppa di Spagna, la Supercoppa europea e ora anche il Mondiale per Club.

Nei minuti iniziali il Barcellona sembra poter controllare il match abbastanza agevolmente. I sudamericani non paiono in grado di impensierire più di tanto gli avversari attenti più a coprire gli spazi che ad aggredire. I catalani si rendono pericolosi prima con Abidal, poi con Xavi, ma i loro cross non trovano compagni pronti a raccoglierli. Alla mezz’ora rigore invocato dal Barcellona per il contatto tra il portiere sudamericano Albil e Xavi, ma l’arbitro messicano Archundia lascia correre. Cinque minuti dopo accade l’impensabile. Boselli porta in vantaggio l’Estudiantes con un perentorio colpo di testa che trafigge un incolpevole Valdes. Il Barcellona inizia a innervosirsi e Messi, già ammonito, rischia il secondo giallo.

Il primo tempo si conclude con ‘los Pincharratas’ in vantaggio. E a inizio ripresa la perentoria reazione degli uomini di Guardiola è puntualmente arrivata. Henry, Pedro, Piquet e un impreciso Ibra si dannano l’anima senza riuscire a violare la porta difesa da Albil. Ma il forcing del Barça è asfissiante. Come nei migliori thriller, con l’acqua alla gola e il tempo che scorre inesorabilmente, l’Estudiantes si è ritrovato tra le mani una bomba da disinnescare. Ed è lì che l’undici di Sabella è mancato. Filo blu o filo rosso, filo blau o filo grana? L’indecisione dei sudamericani ha segnato la loro condanna. E il gioiellino Pedrito ne approfitta, scavalcando con un pallonetto di testa il portiere Albil e regala agli spagnoli i supplementari.

Con le squadre stanchissime salgono in cattedra i talenti del Barcellona. Ibra e Messi incantano e, al minuto 110, si consuma il giusto epilogo di una stagione trionfale per la pulce argentina: su assist delizioso di Daniel Alves, Messi appoggia con il petto il pallone della vittoria in rete. Non c’è che dire, proprio un pallone d’oro…

FUORI F(r)ASE – 19/12/2009

In FUORI F(r)ASE on dicembre 19, 2009 at 4:41 PM

Inauguriamo oggi questa rubrica che, volendosi rifare al ‘Rompipallone’ del maestro Gene Gnocchi, prende notizie di agenzia VERE e le integra con chiavi di lettura possibili e ironiche, sperando di farvi sorridere un po’. Le dichiarazioni reali sono scritte in nero, mentre quelle fittizie in rosso.

Perché lo sport non va preso troppo sul serio…

Ciro Ferrara entusiasta nel dopopartita di Bari-Juve. Il pollice sta per il numero di gol fatti dai bianconeri, la chitarra per il fatto che sono stati suonati.

Calcio 1 – Ciro Ferrara difende i suoi: “Non tutto è da buttare. Solo l’allenatore.

Calcio 2 – Mourinho sul Chelsea: “Una sfida come le altre. Sì, come quelle dello scorso anno contro il Manchester United.

Calcio 3 – Stampa inglese: Mancini in pole per la panchina del City. L’attaccante risponde: “Va bene. Tanto con Mou all’Inter ne faccio già tanta.”

Calcio 4 – Claudio Ranieri avverte la Roma: “Il Parma è in forma e mi preoccupa. Temo che non sia quello DOP.

Motori – Nicky Hayden sul suo primo anno con la Ducati ufficiale: “Speravo andasse meglio. Ho capito come accendere la moto alla sesta gara.

Rugby – Il campione gallese Gareth Thomas abbatte un tabù: “Sono gay. Prima di oggi lo sapevano solo i miei compagni di mischia.

Golf – Tiger Woods eletto giocatore dell’anno. Di che tipo di ‘giochi’ stiamo parlando, eh, Tigre?

ANCHE LA NEVE CONTRO IL CAMPIONATO SPEZZATINO

In calcio on dicembre 19, 2009 at 3:31 PM

Lo stadio Dall'Ara di Bologna ricoperto di neve: non sarà agibile prima di domani

Un mostro terribile rischia di abbattersi sul campionato di calcio italiano. E’ terrificante, imprevedibile e… soffice. Una nevicata copiosa si sta abbattendo su tutto il centro-nord d’Italia. Un’atmosfera magica e natalizia, a cui si addice di più il calduccio del caminetto acceso che il gelo degli spalti di uno stadio.

Bologna-Atalanta, anticipo previsto per oggi pomeriggio, non si giocherà per le condizioni del manto erboso. L’arbitro Orsato e i capitani delle due squadre hanno fatto un sopralluogo e hanno constatato che ci vorrebbe troppo tempo per spalare tutta la neve caduta sul terreno di gioco. Si proverà a scendere in campo domani.

Il pericolo neve incombe anche sul match di stasera. A Firenze gran parte del campo e delle gradinate dell’Artemio Franchi è ricoperta da uno strato di ghiaccio e Fiorentina-Milan, incontro di cartello della giornata, rischia (mai come in questo caso) di slittare a domani. Anche la rete della viabilità del capoluogo fiorentino è in tilt per il gelo e non sembra che la situazione possa migliorare con il passare delle ore.

Si prospetta una domenica d’altri tempi, con tutte le partite in contemporanea e i rimbalzi di linea da un campo all’altro, alla “Tutto il calcio minuto per minuto”. Per una volta il campionato spezzatino rischia di essere congelato, per la gioia di molti appassionati e il disappunto delle televisioni. Ma per una volta, con il Natale alle porte e quel clima di nostalgico amarcord tipico delle feste, si può anche tenere spenta quella scatola video e girare la manopola della radio. Alfredo Provenzali, a te la linea.

ILARIA D’AMICO PASSA IL TESTIMONE A CARESSA E BERGOMI

In calcio on dicembre 19, 2009 at 12:58 PM

Una decisione presa ‘di pancia’. Al settimo mese di gravidanza Ilaria D’Amico sta per dire arrivederci a SKY Calcio Show, la trasmissione della domenica pomeriggio sulla piattaforma di Rupert Murdoch. «È ora di fermarmi. Ora mi preparo a vincere il campionato più bello della mia vita» ha dichiarato la signora dell’informazione sportiva italiana, la quale tornerà sugli schermi a giugno, in occasione dei Mondiali di Calcio in Sud Africa.

Ilaria D'Amico, 36 anni, regina di SKYSPORT

La sosta del campionato di Serie A le consentirà di lasciare il programma e i suoi telespettatori in maniera più soft e, soprattutto, in mani affidabili. I vertici di SKY hanno infatti scelto un usato sicuro per sostituire la bella e brava Ilaria: la coppia mondiale formata da Fabio Caressa e Beppe Bergomi. Non c’è spazio per Tania Zamparo, Lia Capizzi o Martina Maestri. la regina è una sola e tale deve rimanere. Domani, dunque, assisteremo all’ultima puntata della stagione di SKY Calcio Show condotta al femminile. Dal 2010 il calcio tornerà appannaggio esclusivo degli uomini.

Una mossa un po’ troppo conservativa quella della rete, che rischia di avere degli effetti negativi sul programma. SKY Calcio Show è un format di informazione sportiva dedicato alla cronaca delle partite appena concluse. Il protagonista della trasmissione deve essere il campionato e la D’Amico è maestra nel gestire i collegamenti dagli spogliatoi. Ilaria (ci perdoni la definizione) è una impeccabile centralinista, una moderatrice capace di coordinare gli interventi in studio e quelli dai campi, ritagliandosi uno spazio personale sempre e comunque discreto. Caressa e Bergomi sono troppo ‘personaggi’ per ricoprire il suo ruolo e il rischio è quello di diventare troppo protagonisti, facendo passare in secondo piano tutto il resto.

Altra considerazione. A gennaio in studio, oltre ai due nuovi conduttori, rimarranno gli inossidabili Massimo Mauro e Mario Sconcerti (ormai parte del mobilio). Ecco come far passare il messaggio che ‘il calcio è omo e ha da puzzà’. Ma, a quanto pare, a SKY del pubblico femminile non importa più di tanto. Nei salotti italiani non si sentiranno più i commenti di mogli e fidanzate con quella velata invidia del tipo ‘Guarda come è ingrassata la D’Amico’, oppure ‘Ma ha una calza smagliata’, o ancora ‘In quel tubino nero sembra un bidone dell’immondizia’.

In compenso, però, a fronte di meno donne davanti allo schermo, senza Ilaria gli uomini forse saranno più attenti e concentrati sul calcio giocato. A bocce ferme…

SCHUMACHER IN MERCEDES, IL ‘COMPLOTTO’ DEGLI EX DELLA ROSSA

In motori on dicembre 19, 2009 at 10:22 am

Ross Brawn, Michael Schumacher e Rubens Barrichello festeggiano il Mondiale Costruttori del 2000 in Malesia

«Micheal Schumacher? No conosco Michael Schumacher. Io conosco Michael Jordan, canzoni di Michael Jackson, attaccante di Manchester Michael Owen e ho visto film di Michael Moore. Ma no conosco Michael Schumacher». Se il presidente della Ferrari fosse stato un certo portoghese con i capelli brizzolati, la parlantina sciolta e, chiedere ad Andrea Ramazzotti, le mani non troppo a posto, siamo convinti che avrebbe risposto così. A quale domanda? Ma certamente su come giudicherebbe il ritorno del sette volte campione tedesco su una monoposto di F1. E non una monoposto qualsiasi, ma quella messa in pista dalla casa rivale di sempre, la Mercedes.

Luca Cordero di Montezemolo, invece, ha preferito glissare sull’argomento con un commento ironico, ma chiaro: “Quello che va via è solo il gemello di Schumacher… Io preferisco pensare al gemello vero, quello che ci ha dato tanto, che a quello vestito di altri colori”. Gli altri colori saranno quelli delle frecce d’argento. E’ importante ribadire che non si tratta della McLaren, ma della Mercedes che dal 2010 correrà con due vetture interamente prodotte in Germania. E qui appare il primo volto noto ai tifosi del Cavallino, quella vecchia volpe di Ross Brawn. La sua scuderia, campione del mondo in carica, è stata rilevata in blocco dal colosso tedesco che nel pacchetto ha fatto molta attenzione a includere il ds ex Ferrari, uno che sa come si vince.

Ma non basta il solo Ross Brawn per parlare di ‘complotto’. Finora abbiamo un pilota che rinuncia a un contratto da superconsulente con la Ferrari, per tornare alla corte di un vecchio amico che avrà anche cambiato colori, ma che rimane sempre un vecchio amico. Manca ancora qualcosa, ma cosa? Poi pensi al perché a Michael Schumacher, 41 anni, sia tornata la voglia di guidare una monoposto di F1 e ti ricordi dell’infortunio di Massa. Dopo quell’assurdo incidente in Ungheria fu proprio Montezemolo a cercare di convincere il campione tedesco a correre in soccorso della Ferrari. E invece ha rischiato di correre al pronto soccorso per i dolori al collo. Il grande rifiuto ha lasciato tutti con l’amaro in bocca. Tutti tranne Michael il quale deve essere rimasto con l’acquolina per il desiderio di tornare a correre.

Quindi, cosa ha fatto scattare nella testa di Schumi la voglia di pista? Certamente l’aver riassaggiato le emozioni della velocità in quei test effettuati per sostituire Felipe Massa. Allora è stato il presidente della Ferrari a convincerlo? Montezemolo ha insistito molto, ma non l’avrebbe mai fatto se non ci fosse stato un bisogno urgente. Dunque è stato l’incredibile incidente del paulista la causa di tutto. Quell’ammortizzatore impazzito che ha colpito violentemente il casco di Felipe ha fatto scattare la ‘molla’. E a quale vettura apparteneva? Guarda un po’, a quella di Rubens Barrichello, uno che grazie alla Ferrari ha vinto tanto, ma che ha sempre vissuto all’ombra di Michael Schumacher e che ha dovuto prendere quello che gli passava il compagno di scuderia. E che monoposto guidava l’anno scorso Rubens? Ma la BrawnGP, ovviamente. Un piano perfetto mr. Ross Brawn…

Ross Brawn, 9 titoli Costruttori in F1, 2 con la Benetton, 6 con la Ferrari, 1 con la BrawnGP