Il Barcellona mette la sesta (coppa), ma che fatica per ingranare nella finale del Mondiale per Club. L’Estudiantes si è rivelato un avversario di grande spessore, ma alla fine ci ha pensato il neo pallone d’oro Leo Messi a far pendere l’ago della bilancia dalla parte dei blaugrana. Un incontro che, sulla carta, si sarebbe dovuto incanalare nei binari dei catalani abbastanza agevolmente e che ha invece sorpreso tutti per l’equilibrio staordinario mantenuto dall’inizio alla fine.
Merito dell’Estudiantes di Juan Sebastian Veron e del tecnico Alejandro Sabella, capace di schierare una formazione aggressiva e per nulla impaurita dal blasone degli avversari. Eppure un po’ di timore reverenziale sarebbe stato più che comprensibile. Il Barça si presentava alla sesta finale su sei nelle competizioni giocate nel 2009 con lo stratosferico bottino di cinque trofei conquistati. Il ‘triplete’ festeggiato a giugno scorso (Coppa del Re, Liga e Champions League) è raddoppiato nel giro di sei mesi: il dream team del presidente Laporta ha aggiunto la Supercoppa di Spagna, la Supercoppa europea e ora anche il Mondiale per Club.
Nei minuti iniziali il Barcellona sembra poter controllare il match abbastanza agevolmente. I sudamericani non paiono in grado di impensierire più di tanto gli avversari attenti più a coprire gli spazi che ad aggredire. I catalani si rendono pericolosi prima con Abidal, poi con Xavi, ma i loro cross non trovano compagni pronti a raccoglierli. Alla mezz’ora rigore invocato dal Barcellona per il contatto tra il portiere sudamericano Albil e Xavi, ma l’arbitro messicano Archundia lascia correre. Cinque minuti dopo accade l’impensabile. Boselli porta in vantaggio l’Estudiantes con un perentorio colpo di testa che trafigge un incolpevole Valdes. Il Barcellona inizia a innervosirsi e Messi, già ammonito, rischia il secondo giallo.
Il primo tempo si conclude con ‘los Pincharratas’ in vantaggio. E a inizio ripresa la perentoria reazione degli uomini di Guardiola è puntualmente arrivata. Henry, Pedro, Piquet e un impreciso Ibra si dannano l’anima senza riuscire a violare la porta difesa da Albil. Ma il forcing del Barça è asfissiante. Come nei migliori thriller, con l’acqua alla gola e il tempo che scorre inesorabilmente, l’Estudiantes si è ritrovato tra le mani una bomba da disinnescare. Ed è lì che l’undici di Sabella è mancato. Filo blu o filo rosso, filo blau o filo grana? L’indecisione dei sudamericani ha segnato la loro condanna. E il gioiellino Pedrito ne approfitta, scavalcando con un pallonetto di testa il portiere Albil e regala agli spagnoli i supplementari.
Con le squadre stanchissime salgono in cattedra i talenti del Barcellona. Ibra e Messi incantano e, al minuto 110, si consuma il giusto epilogo di una stagione trionfale per la pulce argentina: su assist delizioso di Daniel Alves, Messi appoggia con il petto il pallone della vittoria in rete. Non c’è che dire, proprio un pallone d’oro…