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Archive for the ‘calcio’ Category

Pazza pazza serie A

In calcio on marzo 14, 2010 at 9:50 PM

L'Inter sembra pensare solo alla Champions, il Milan va a corrente alternata, la Roma si guarda le spalle: ma nessuno lo vuole vincere questo scudetto?

Una giornata folle. Prima del posticipo Milan-Chievo sono ben 38 i gol segnati sui campi di serie A nel 28esimo turno di un campionato che sta facendo di tutto per rendersi interessante. Al festival del gol le prime ad aprire le danze sono state il Catania e la Fiorentina. Ospiti d’onore due invitati d’eccezione: l’Inter e il Napoli, entrambe regolate nel finale per 3-1. La corazzata nerazzurra priva del suo cavaliere Mourinho, ancora squalificato, affonda sotto i colpi degli uomini di Mihajlovic e fornisce l’ennesimo assist ai suoi inseguitori. Nelle ultime 5 giornate i campioni d’Italia hanno raccolto il misero bottino di 6 punti; nella prima parte della classifica solo il Napoli ha fatto peggio.

Ma se l’Inter piange, la Roma non ride, fermata a Livorno dal terzo pareggio consecutivo dopo Napoli e Milan. L’ennesima occasione sprecata per gli uomini di Ranieri, troppo intenti a guardarsi le spalle per rendersi conto che lì davanti gli altri sono a portata di mano. Le tossine della lunga rimonta giallorossa cominciano forse a farsi sentire…

L’Inter perde, la Roma pareggia e che fanno le inseguitrici? Il Palermo, attualmente quarta forza del campionato, cade a Udine in quella che doveva essere la prova della maturità sulla strada verso la Champions. Ma i rosanero riescono comunque a mantenere il quarto posto perché la Juve fa harakiri in casa contro il Siena. In vantaggio per 3 a 0 dopo 10 minuti, i bianconeri di Torino si suicidano facendosi raggiungere da Maccarone e compagni. Gli uomini di Malesani rimangono ancora aggrappati alla serie A con i denti e, dopo un campionato solitario da fanalini di coda, raggiungono al penultimo posto l’Atalanta.

Neppure la Sampdoria riesce a portare a casa i 3 punti da Bologna: succede tutto nel finale e l’1 a 1 non scontenta nessuno. I blucerchiati restano in zona Europa League, mentre il Bologna fa un ulteriore passo verso la salvezza. I flesinei hanno raccolto la bellezza di 18 punti nel girone di ritorno, con una media di 2 punti a partita.

Per trovare la prima squadra vittoriosa dobbiamo scendere al settimo posto dove si issa il Genoa. A Marassi non è mancato lo spettacolo: 8 gol in totale tra i rossoblù di Genova e quelli di Cagliari per un 5 a 3 che dimostra la facilità di costruire gioco delle due squadre (e anche le loro difese ballerine).

In zona tranquillità 3 punti sicurezza per Bari e Parma, impegnate contro squadre con il disperato bisogno di muovere la classifica. L’undici di Guidolin ha forse dato il colpo di grazia all’Atalanta, mentre i galletti hanno spennato le aquile laziali, mai come quest’anno costrette a volare troppo basse e ora più che mai a rischio di cadere. Due soli punti separano la squadra di Lotito dal baratro della B; né i 55mila tifosi accorsi al capezzale della squadra, né la presenza di Zarate in curva hanno potuto spingere i biancocelesti a una vittoria necessaria come l’ossigeno. E smettiamola di dire che la Lazio non ha ‘attributi’… è molle, inconcludente, svogliata, confusionaria, nervosa, timorosa e chi più ne ha, più ne metta.

Francesco Misceo

UNA SERIE A TUTTA DA SPALMARE…

In calcio on gennaio 13, 2010 at 5:21 PM

Questo è un messaggio per tutte le dentiere d’Italia. Ecco a voi un prodotto che non potrà mancare in nessuna dispensa. Dopo il Philadelphia e i formaggi cremosi da stendere sul pane, dopo il Rio Mare Snack Paté, dopo le più svariate creme di salumi di ogni genere e aroma, la Lega Calcio sta preparando per tutti noi il Campionato Spalmabile! Basta con la vecchia storia del campionato spezzatino con i rinvii, i recuperi, le partite alle 12.30… Beh, in effetti non è proprio una vecchia storia, visto che tutto ciò si sta verificando quest’anno. Ma la Lega Calcio è già proiettata nel futuro.

E’ al vaglio dei vertici della Lega una Serie A spalmata su quattro giorni, con un anticipo al venerdì e un posticipo al lunedì. Per evitare confusioni con gli anticipi e il posticipo già presenti in calendario, i chimici hanno proposto l’utilizzo della nomenclatura per la classificazione degli acidi: il venerdì avremo l’ipoanticiposo, il sabato l’anticiposo-1 (il pomeriggio) e l’anticiposo-2 (la sera), la domenica pomeriggio la giornata vera e propria (o quello che ne resta), la domenica sera il postìcipico e il lunedì il perpostìcipico. All’accusa di voler solo complicare le cose, il Consiglio Nazionale dei Chimici ha risposto alla Lega Calcio: “Perché voi che capsula state combinando?”.

Il nuovo campionato diventerebbe così un continuum tale da non lasciar distinguere più dove finisca una giornata e dove inizi l’altra, con il rischio sempre più grande di trovarsi di fronte a classifiche indecifrabili, con squadre con una o due partite in più di altre. Ma allora, che domeniche ci aspettano? Prima si andava allo stadio o ci si sintonizzava su ‘Tutto il Calcio minuto per minuto’ e si attendeva trepidanti che intervenissero dai campi per comunicare la rete della propria squadra. Poi si è passati alla Pay-Tv, con gli stadi un po’ più vuoti e i salotti un po’ più pieni, con due anticipi al sabato e un posticipo la domenica sera: tre partite in meno per la domenica pomeriggio, dimagrita, ma ancora viva. Il futuro rischia di regalarci una domenica pomeriggio anoressica, ridotta a 4 o 5 incontri. La sera rimarrà il posticipo, ma le consuete trasmissioni di chiusura della giornata calcistica non avranno più senso e dovranno essere rinviate al lunedì. Ma proviamo a immaginare la nuova settimana tipo di Antonio Nelpallone, l’appassionato di calcio per eccellenza. Il nuovo primo giorno della settimana è il martedì:

MARTEDI – Ecco il nostro Antonio seduto sul divano per sostenere i colori delle squadre italiane impegnate in Champions League. Concetta Vuolsempreuscire, sua moglie, chiede di andare a ballare, ma Antonio, cortesemente, le spiega di essere stanco e di voler vedere la partita della sua squadra. Concetta sorride e gli prepara la cena.

MERCOLEDI – Antonio, soddisfatto della vittoria/deluso della sconfitta del giorno prima, si sente di sostenere/vuole gufare contro le altre squadre italiane in Champions. Concetta propone a suo marito una pizza fuori, Antonio prende il telefono e ordina due margherite a domicilio.

GIOVEDI – Non c’è più la Uefa? Niente paura, c’è l’Europa League! Una piccola Champions da guardare per scoprire i nuovi talenti del calcio dell’est e parlarne con gli amici. E poi ci sono sempre le squadre italiane… Concetta prova a chiedere ad Antonio di uscire insieme per una passeggiata, ma le sue parole piano piano vengono sovrastate dalla voce del telecronista che aumenta improvvisamente di volume…

VENERDI – Ecco l’ipoanticiposo. Una novità che lascia inizialmente interdetto il bravo Antonio, seduto lì, sulla punta della poltrona, un po’ timoroso per quello che potrà mai accadere, ma, sentito il fischio d’inizio e riconosciuti i giocatori della Serie A, ecco che Antonio si rilassa. Concetta gli domanda di andare al cinema e lui, in tutta risposta, si toglie le scarpe e indossa le pantofole.

SABATO – Il buon sabato non tradisce mai. L’antipasto della domenica dovrebbe mantenere la doppia portata delle 18.00 e delle 20.30. Concetta, agghindata per la sera, ricorda a suo marito l’invito a casa di Lucia per quella sera. Antonio, in mutande e canottiera, dal suo bivacco emette una specie di grugnito di disapprovazione che invita sua moglie a uscire da sola sbattendo la porta.

DOMENICA – Il pranzo a casa dei genitori di Concetta non può mancare. Per questo motivo, lo scorso Natale, Antonio ha regalato a sua suocera il decoder con il pacchetto calcio incluso: un dono che la signora Pina ha gradito ‘tantissimo’. Concetta, estenuata, si lamenta tutto il pomeriggio con sua madre. La sera poi, il postìcipico non può mancare. Tornato a casa, Antonio si stende sul divano e, ruttando, dimostra a Concetta di aver gradito i manicaretti di sua madre.

LUNEDI – Finalmente si conclude la giornata di calcio. Antonio Nelpallone è visibilmente alterato, in preda ad un’overdose di calcio che lo porta a confondere i giorni e le partite. Si illude oramai che Cagliari e Bari si stiano giocando l’accesso agli ottavi di Champions e che i tre punti conquistati dal Celtic ad Eindhoven siano molto pesanti nella lotta salvezza. Concetta Vuolsempreuscire, devastata da una settimana di passione, è al colmo della sopportazione. Non è mai uscita con suo marito e non ha mai potuto neanche vedere un film in tv. Il perpostìcipico del lunedì sera è la goccia che fa traboccare il vaso. Prepara le valigie ed esce di casa lasciando un biglietto con su scritto “Addio. Sei un uomo senza palle”. Antonio rimane sconcertato.

E il giorno dopo si ricomincia…

SUD AFRICA 2010, MONDIALI A 3 DIMENSIONI

In calcio on gennaio 7, 2010 at 3:13 PM

Cortina d’Ampezzo 1956: i primi Giochi Invernali trasmessi in eurovisione.

Tokyo 1964: le prime Olimpiadi trasmesse in mondovisione.

Montreal 1976: le prime Olimpiadi trasmesse a colori.

Sud Africa 2010: i primi Mondiali di calcio trasmessi in 3D.

L’ambizioso e innovativo progetto di tv tridimensionale è stato annunciato dai vertici di ESPN, la divisione sportiva di Walt Disney. A partire dai prossimi Mondiali il network americano trasmetterà 85 eventi in diretta già nel primo anno. Un esperimento che inizierà con Sud Africa-Messico, match inaugurale della competizione intercontinentale che si terrà il prossimo giugno. Nei soli Mondiali è prevista la trasmissione in 3D di 25 incontri.

L’esperimento di ESPN sarà il primo nell’ambito dei canali sportivi e arriva a poca distanza dal sodalizio tra SONY, IMax e Discovery Communication per la creazione di un canale tridimensionale che trasmetterà film e programmi per bambini. Il piccolo schermo non è rimasto indifferente al successo che il 3D ha raggiunto nel cinema, ma restano molti dubbi sulla possibilità che tale successo si possa ripetere nelle mura domestiche. La scarsa diffusione di televisori 3D e la necessità di indossare occhiali particolari potrebbero costituire un limite difficilmente superabile in tempi brevi.

Richard Doherty, analista dell’Envisioneering Group, sostiene che un telespettatore su 30 acquisterà un televisore 3D entro il 2011 e la percentuale salirà al 20% entro il 2015. “I più importanti broadcaster, standard group e gli operatori via cavo e via satellite stanno producendo un notevole sforzo per lo sviluppo di questa tecnologia, per portare in breve tempo il tridimensionale a casa dei telespettatori” ha dichiarato l’analista.

ESPN è convinta di poter rivoluzionare le abitudini dei telespettatori di tutto il mondo e sta sperimentando la tecnologia tridimensionale da due anni. Lo scorso autunno ha trasmesso un incontro di football americano tra le squadre universitarie della Southern California e dell’Ohio State, distribuito in sale selezionate e nei campus delle due università.

BUON NATALE, CAMPIONATO!

In calcio on dicembre 20, 2009 at 6:27 PM

Ciro Ferrara, allenatore della Juventus

E’ una notizia difficile da dare a tutti i bambini. Babbo Natale non è quel vecchietto con il pancione rosso, gli stivali e una slitta piena di doni. La realtà è un’altra. Il vero Babbo Natale è un quarantenne incappottato con l’accento napoletano che siede sulla panchina più fredda del campionato di Serie A. Che regali e che generosità! Ciro Ferrara distribuisce punti a tutti da oltre un mese, grazie anche ai solerti folletti bianconeri che si danno un gran daffare in campo. Primo fra tutti un nanetto barbuto brasiliano, Diegolo, che regala palloni a tutte le curve (e i tifosi di Bari e Catania ringraziano).

Diegolo, il costoso nanetto della 'Signora'

C’è da registrare, tuttavia, con rammarico, che non tutti sono contenti dell’operato di Babbo Ciro. I sostenitori della Juventus si sono presentati allo stadio mostrando i loro lati B ai giocatori in campo, spiegando uno striscione che recitava “… di spalle, per una squadra senza palle!”. Ma come?!? Babbo Ciro senza palle? Ma che Natale è senza palle? Qui c’è da correre ai ripari, e anche in fretta. Meno male che alle ‘palle’ avevano già pensato a Genova, tra le assurde dichiarazioni che si sono susseguite tra Comune, Gos e Lega Calcio in merito al rinvio di Genoa-Bari.

Ma se Babbo Ciro e le palle ci sono, perché il Natale sia completo manca un bel presepe. Per fortuna 11 belle statuine ce le regala mastro artigiano Del Neri e la sua bottega doriana. E’ già da oltre un mese che il buon Gigi sta lavorando sulle sue figurine statiche: Mannini, con la sua chioma lunga e la veste azzurra può essere una bellissima madonnina, mentre il biondo Stankevicius sarà l’angelo protettore degli espulsi.

Mastro Del Neri, quando faceva ancora la statuina

L’albero di Natale lo porta Ranieri. La sua Roma, con Vucinic, Brighi e De Rossi, è tornata a splendere. La stella sulla cima, luccicante e fragilissima, è sempre quella di Francesco Totti. Anche oggi ha illuminato e, a fine gara, è andato a fare un esame di controllo. Tanto per non dimenticare come è fatta Villa Stuart…

Totti sulla macchinina che gli ha regalato Babbo Ciro Natale

Ricapitolando. Abbiamo Babbo Ciro, i folletti bianconeri, le palle di Genova, il presepe blucerchiato, l’albero di Ranieri… e i giocattoli? Ma li porta Preziosi, ovviamente!

PREZIOSI, GIOCHI… DI POTERE

In calcio on dicembre 20, 2009 at 2:19 PM

Stamattina l’Italia si è svegliata infreddolita, ma assolata. Un tiepido sole invernale che sembrava poter salvare i pezzi rimasti della giornata di calcio prenatalizia, dopo i rinvii degli anticipi di ieri (Atalanta-Bologna e Fiorentina-Milan) e di Udinese-Cagliari (annunciato già nella mattinata di sabato). E invece, come un gelone a ciel sereno, arriva poco dopo mezzogiorno l’annuncio del quarto rinvio: Genoa-Bari si giocherà in data da destinarsi. Un sollievo per i rossoblu, reduci da una settimana faticosa che li ha visti uscire dall’Europa League per mano del Valencia. Gasperini aveva l’arduo compito di raccogliere i cocci di una squadra con il morale a terra e orfana del suo uomo più in forma, Raffaele Palladino. L’avversario poi era uno dei peggiori da affrontare per rilanciarsi: il Bari di Ventura avrebbe voluto chiudere col botto una stagione esaltante.

Lo stadio Luigi Ferraris di Genova

Che ci sia qualcosa dietro questa strana decisione? Il rinvio, infatti, non è stato decretato dall’arbitro Rocchi. In casi limite, come quello di ieri a Bologna, il direttore di gara si reca sul campo con i due capitani ed effettua un sopralluogo. Non possiamo non ricordare Pierluigi Collina che prova a far rimbalzare il pallone nel pantano di Perugia. E, nonostante tutto, quella partita si giocò! Oggi il manto erboso del Ferraris è in ottime condizioni e non c’era ragione per effettuare alcun sopralluogo. Poi, improvvisamente, il Gos (gruppo operativo di sicurezza) di Genova ha rilevato la presenza di ghiaccio tra le gradinate e la Lega Calcio ha optato per il rinvio della gara.

Una decisione che non ha precedenti e che ha scatenato la protesta dei tifosi, in particolare di quelli biancorossi, rimasti increduli alla notizia. Quello che non quadra è che a Torino oggi pomeriggio si gioca con -10 gradi e stasera a Milano non ci saranno problemi per il posticipo tra Inter e Lazio. Davanti ai tornelli del Ferraris si aspetta, invece, che un po’ di ghiaccio si sciolga da solo, come se nessuno possa spargere un po’ di sale per dare una mano al volenteroso sole invernale. Forse è proprio vero che a Genova sono tirchi. E chissà che un po’ di ghiaccio non ci sia anche nel cocktail con cui Preziosi sta brindando al rinvio…

Riportiamo di seguito le dichiarazioni rilasciate all’ANSA da Stefano Anzalone, assessore allo sport del comune di Genova:

“Mi sembra pretestuoso dire che la partita non si poteva giocare per la presenza di ghiaccio che mette a rischio l’incolumità del pubblico. Credo che invece ci fossero le condizioni per giocare”. È polemica la posizione del Comune di Genova riguardo alla decisione del Gos di non fare disputare Genoa-Bari. “Sto andando a fare un sopralluogo per vedere da vicino come è la situazione – ha spiegato l’assessore allo sport Stefano Anzalone all’Ansa – ma sinceramente non capisco i motivi di questo rinvio. Oggi ci sono sette gradi, c’è il sole, e tutto intorno al Ferraris è stato sparso il sale. Ho appena parlato con i tecnici impegnati da ieri a ripulire l’impianto da ghiaccio e neve e mi è stato detto che non ci sono grandi problemi. Se qualche cancello era poco praticabile si sarebbe potuto decidere di non aprirlo e di fare entrare i tifosi attraverso altri varchi”. L’assessore Anzalone afferma che è stato fatto quanto necessario per garantire lo svolgimento della partita: “Da ieri sono al lavoro 36 persone che hanno sgomberato il campo dalla neve e sparso il sale sugli spalti. Inoltre, l’Amiu ha provveduto a spargere venti quintali di sale nelle aree intorno all’impianto e stamani è andata sul piazzale di accesso con le idropulitrici. Quante volte abbiamo visto partite giocate sotto la neve? Oggi a Genova c’è il sole e ci sono 7 gradi oggi, si poteva giocare”.

ESTUDIANTES A SCUOLA DAL BARCELLONA

In calcio on dicembre 19, 2009 at 8:34 PM

Lionel Messi chiede con un suo gol l'anno d'oro del Barcellona

Il Barcellona mette la sesta (coppa), ma che fatica per ingranare nella finale del Mondiale per Club. L’Estudiantes si è rivelato un avversario di grande spessore, ma alla fine ci ha pensato il neo pallone d’oro Leo Messi a far pendere l’ago della bilancia dalla parte dei blaugrana. Un incontro che, sulla carta, si sarebbe dovuto incanalare nei binari dei catalani abbastanza agevolmente e che ha invece sorpreso tutti per l’equilibrio staordinario mantenuto dall’inizio alla fine.

Merito dell’Estudiantes di Juan Sebastian Veron e del tecnico Alejandro Sabella, capace di schierare una formazione aggressiva e per nulla impaurita dal blasone degli avversari. Eppure un po’ di timore reverenziale sarebbe stato più che comprensibile. Il Barça si presentava alla sesta finale su sei nelle competizioni giocate nel 2009 con lo stratosferico bottino di cinque trofei conquistati. Il ‘triplete’ festeggiato a giugno scorso (Coppa del Re, Liga e Champions League) è raddoppiato nel giro di sei mesi: il dream team del presidente Laporta ha aggiunto la Supercoppa di Spagna, la Supercoppa europea e ora anche il Mondiale per Club.

Nei minuti iniziali il Barcellona sembra poter controllare il match abbastanza agevolmente. I sudamericani non paiono in grado di impensierire più di tanto gli avversari attenti più a coprire gli spazi che ad aggredire. I catalani si rendono pericolosi prima con Abidal, poi con Xavi, ma i loro cross non trovano compagni pronti a raccoglierli. Alla mezz’ora rigore invocato dal Barcellona per il contatto tra il portiere sudamericano Albil e Xavi, ma l’arbitro messicano Archundia lascia correre. Cinque minuti dopo accade l’impensabile. Boselli porta in vantaggio l’Estudiantes con un perentorio colpo di testa che trafigge un incolpevole Valdes. Il Barcellona inizia a innervosirsi e Messi, già ammonito, rischia il secondo giallo.

Il primo tempo si conclude con ‘los Pincharratas’ in vantaggio. E a inizio ripresa la perentoria reazione degli uomini di Guardiola è puntualmente arrivata. Henry, Pedro, Piquet e un impreciso Ibra si dannano l’anima senza riuscire a violare la porta difesa da Albil. Ma il forcing del Barça è asfissiante. Come nei migliori thriller, con l’acqua alla gola e il tempo che scorre inesorabilmente, l’Estudiantes si è ritrovato tra le mani una bomba da disinnescare. Ed è lì che l’undici di Sabella è mancato. Filo blu o filo rosso, filo blau o filo grana? L’indecisione dei sudamericani ha segnato la loro condanna. E il gioiellino Pedrito ne approfitta, scavalcando con un pallonetto di testa il portiere Albil e regala agli spagnoli i supplementari.

Con le squadre stanchissime salgono in cattedra i talenti del Barcellona. Ibra e Messi incantano e, al minuto 110, si consuma il giusto epilogo di una stagione trionfale per la pulce argentina: su assist delizioso di Daniel Alves, Messi appoggia con il petto il pallone della vittoria in rete. Non c’è che dire, proprio un pallone d’oro…

ANCHE LA NEVE CONTRO IL CAMPIONATO SPEZZATINO

In calcio on dicembre 19, 2009 at 3:31 PM

Lo stadio Dall'Ara di Bologna ricoperto di neve: non sarà agibile prima di domani

Un mostro terribile rischia di abbattersi sul campionato di calcio italiano. E’ terrificante, imprevedibile e… soffice. Una nevicata copiosa si sta abbattendo su tutto il centro-nord d’Italia. Un’atmosfera magica e natalizia, a cui si addice di più il calduccio del caminetto acceso che il gelo degli spalti di uno stadio.

Bologna-Atalanta, anticipo previsto per oggi pomeriggio, non si giocherà per le condizioni del manto erboso. L’arbitro Orsato e i capitani delle due squadre hanno fatto un sopralluogo e hanno constatato che ci vorrebbe troppo tempo per spalare tutta la neve caduta sul terreno di gioco. Si proverà a scendere in campo domani.

Il pericolo neve incombe anche sul match di stasera. A Firenze gran parte del campo e delle gradinate dell’Artemio Franchi è ricoperta da uno strato di ghiaccio e Fiorentina-Milan, incontro di cartello della giornata, rischia (mai come in questo caso) di slittare a domani. Anche la rete della viabilità del capoluogo fiorentino è in tilt per il gelo e non sembra che la situazione possa migliorare con il passare delle ore.

Si prospetta una domenica d’altri tempi, con tutte le partite in contemporanea e i rimbalzi di linea da un campo all’altro, alla “Tutto il calcio minuto per minuto”. Per una volta il campionato spezzatino rischia di essere congelato, per la gioia di molti appassionati e il disappunto delle televisioni. Ma per una volta, con il Natale alle porte e quel clima di nostalgico amarcord tipico delle feste, si può anche tenere spenta quella scatola video e girare la manopola della radio. Alfredo Provenzali, a te la linea.

ILARIA D’AMICO PASSA IL TESTIMONE A CARESSA E BERGOMI

In calcio on dicembre 19, 2009 at 12:58 PM

Una decisione presa ‘di pancia’. Al settimo mese di gravidanza Ilaria D’Amico sta per dire arrivederci a SKY Calcio Show, la trasmissione della domenica pomeriggio sulla piattaforma di Rupert Murdoch. «È ora di fermarmi. Ora mi preparo a vincere il campionato più bello della mia vita» ha dichiarato la signora dell’informazione sportiva italiana, la quale tornerà sugli schermi a giugno, in occasione dei Mondiali di Calcio in Sud Africa.

Ilaria D'Amico, 36 anni, regina di SKYSPORT

La sosta del campionato di Serie A le consentirà di lasciare il programma e i suoi telespettatori in maniera più soft e, soprattutto, in mani affidabili. I vertici di SKY hanno infatti scelto un usato sicuro per sostituire la bella e brava Ilaria: la coppia mondiale formata da Fabio Caressa e Beppe Bergomi. Non c’è spazio per Tania Zamparo, Lia Capizzi o Martina Maestri. la regina è una sola e tale deve rimanere. Domani, dunque, assisteremo all’ultima puntata della stagione di SKY Calcio Show condotta al femminile. Dal 2010 il calcio tornerà appannaggio esclusivo degli uomini.

Una mossa un po’ troppo conservativa quella della rete, che rischia di avere degli effetti negativi sul programma. SKY Calcio Show è un format di informazione sportiva dedicato alla cronaca delle partite appena concluse. Il protagonista della trasmissione deve essere il campionato e la D’Amico è maestra nel gestire i collegamenti dagli spogliatoi. Ilaria (ci perdoni la definizione) è una impeccabile centralinista, una moderatrice capace di coordinare gli interventi in studio e quelli dai campi, ritagliandosi uno spazio personale sempre e comunque discreto. Caressa e Bergomi sono troppo ‘personaggi’ per ricoprire il suo ruolo e il rischio è quello di diventare troppo protagonisti, facendo passare in secondo piano tutto il resto.

Altra considerazione. A gennaio in studio, oltre ai due nuovi conduttori, rimarranno gli inossidabili Massimo Mauro e Mario Sconcerti (ormai parte del mobilio). Ecco come far passare il messaggio che ‘il calcio è omo e ha da puzzà’. Ma, a quanto pare, a SKY del pubblico femminile non importa più di tanto. Nei salotti italiani non si sentiranno più i commenti di mogli e fidanzate con quella velata invidia del tipo ‘Guarda come è ingrassata la D’Amico’, oppure ‘Ma ha una calza smagliata’, o ancora ‘In quel tubino nero sembra un bidone dell’immondizia’.

In compenso, però, a fronte di meno donne davanti allo schermo, senza Ilaria gli uomini forse saranno più attenti e concentrati sul calcio giocato. A bocce ferme…

ABBIAMO PERSO AL BUSSOLOTTO… MA NON PERDIAMO LA BUSSOLA

In calcio on dicembre 18, 2009 at 11:47 am

sorteggio amaro per le italiane: Milan-Man Utd, Inter-Chelsea, Fiorentina-Bayern

Basta con l’urna di Nyon, ridateci Sharlize Theron! Potrebbe essere questo lo slogan dei tifosi italiani dopo il sorteggio di questa mattina: Milan-Manchester United, Inter-Chelsea e Fiornetina-Bayern Monaco. E’ andata decisamente meglio a Marcello Lippi lo scorso 4 dicembre a Città del Capo, quando la bella attrice sudafricana ha messo tutto il suo talento per regalare all’Italia le avversarie più ‘morbide’ del lotto. In Europa, invece, non è andata altrettanto bene. Le due milanesi hanno pescato decisamente male, ma era preventivabile dato che non sono state in grado di vincere il proprio girone. Sfortunati, invece, i viola, trionfatori nel loro raggruppamento su Lione e Liverpool e capitati contro la più forte delle seconde classificate.

Non potendo incontrare Milan e Inter (non sono previsti match tra squadre della stessa nazione agli ottavi), né tanto meno il Lione (già affrontato nel girone eliminatorio), alla squadra di Prandelli sarebbe potuto toccare un turno più abbordabile contro il CSKA Mosca, l’Olimpiacos, lo Stoccarda o il Porto. Ma dal bussolotto sono usciti i bavaresi, già giustizieri della Juventus. Le imprese contro Liverpool e Lione fanno ben sperare i tifosi viola i quali, però, non avrebbero disdegnato uno sguardo benevolo dalla Fortuna. Ma visto che la dea è bendata…

Anche in Europa League non è andata così bene ai nostri colori. Juventus e Roma hanno pescato gli olandesi dell’Ajax e i greci del Panathinaikos. Se pensiamo che i bianconeri e i Lancieri nel 1996 si contendevano la Champions e, dopo 13 anni, si ritrovano a sgomitare per un posto nei quarti di finale dell’Europa minore vuol dire che nel calcio le cose possono cambiare abbastanza in fretta. La Roma, invece, affronterà una squadra con discreta esperienza nelle coppe e temibile soprattutto in casa per il sostegno calorosissimo dei suoi supporter. Ma la squadra di Ranieri sembra aver messo alle spalle il difficile avvio di stagione e i tifosi della Sud non vogliono essere da meno rispetto ai colleghi greci.

CANDIDATURE-PASTICCIO ALL’ITALIANA

In calcio on dicembre 18, 2009 at 7:00 am

logo della candidatura italiana a ospitare gli europei del 2016

L’Italia ha fame di grandi eventi. L’Olimpiade invernale di Torino (che il CIO ha definito come la migliore nella storia dei Giochi della Neve) non ha appagato la voglia di sport nel Bel Paese, rimasto scottato dalla mancata assegnazione degli Europei di calcio del 2012 (andati alla candidatura congiunta di Polonia e Ucraina). Il giorno prima che l’UEFA si pronunciasse, su tutti i quotidiani italiani si cantava vittoria. L’editoriale della gazzetta dello sport spiegava ai lettori “Ecco perché l’Italia otterrà gli Europei”. Tutti erano pronti a brindare al grande calcio che tornava nello Stivale dopo le notti magiche dei Mondiali del ’90.

Pochi, forse nessuno, si era accorto però che tra l’assegnazione e la rassegnazione c’è lo spazio di una ‘r’, quella piccola consonante con cui iniziano parole come ‘rimpianto’, ‘rimorso’, ‘resa’ che i vertici della FIGC e del CONI non hanno digerito. Da quel momento l’Italia si è adoperata nel presentare candidature a destra e manca, alla ricerca di organizzare tutti gli eventi sportivi possibili e immaginabili. Nel solo 2009 abbiamo avuto i Campionati del Mondo di nuoto a Roma e i Giochi del Mediterraneo a Pescara. Avremo i Mondiali di pallavolo maschile e di Canoa Polo (Milano) nel 2010 e quelli di scherma a Catania nel 2011. Un’abbuffata di appuntamenti internazionali grandi e meno grandi che, però, non ha saziato le federazioni.

L’Italia ha ancora fame. Fame di grande calcio e di Olimpiadi. Ma, si sa, quando si ha troppa fame si rischia di perdere lucidità. Cerchiamo di fare chiarezza. Il CONI ha avanzato la candidatura per ospitare i prossimi Europei di calcio e Olimpiadi estive disponibili. Si tratta del 2016 e del 2020. Per eventi di questo calibro parliamo di tempi abbastanza stretti. Facciamo il punto della situazione dei lavori.

Per gli Europei del 2016 siamo in alto mare. A fronte dei 12 stadi necessari (dall’edizione 2016 le squadre partecipanti passeranno da 16 a 24) sono ‘buone’ solo 4 strutture: l’Olimpico di Roma (splendido teatro dell’ultima finale di Champions), San Siro, il futuro Delle Alpi (il gioiello di proprietà della Juventus, pronto entro tre anni) e il San Nicola di Bari (che necessita comunque di manutenzione per sostituire un ‘petalo’ della copertura, volato via di recente). Firenze, Genova, Udine, Palermo, Bologna e Napoli hanno bisogno di importanti lavori di ristrutturazione e adeguamento. Il bollettino medico dei nostri stadi segna ‘febbre alta’.

Ora vediamo la situazione dei nostri competitor. Sembra in coma irreversibile la Turchia: non ha ancora designato i suoi impianti. Decisamente meglio di noi, invece, stanno Norvegia e Svezia. La loro candidatura congiunta può contare su 9 stadi già a norma (rispettivamente quattro e cinque), ma su un peso specifico nel calcio europeo inferiore al nostro. Chi gode di buona salute è la Francia. Gli stadi costruiti per il Mondiale del ’98 sono di almeno otto anni più recenti dei nostri e il governo Sarkozy ha già stanziato 150 milioni di euro. L’Equipe ha rivelato che si sono fatte avanti 16 città per ospitare le gare della competizione continentale: Bordeaux, Parigi, Nancy, Nizza, Lione, Tolosa, Saint’Etienne, Lens, Metz, Nanterre, Montpellier, Lille, Strasburgo, Marsiglia, Rennes e Saint-Denis (sobborgo di Parigi).

Se i transalpini hanno l’imbarazzo della scelta, al di qua delle Alpi abbiamo invece una legge sugli stadi ferma alla Camera, progetti di nuove strutture tanto avveniristiche, quanto fantomatiche (vedi i piani di Fiorentina, Roma e Lazio) e tempi di lavoro strettissimi. La FIGC deve presentare un dossier entro il 15 febbraio e la decisione del comitato esecutivo dell’UEFA arriverà il 27 maggio. La missione sembra impossibile.

Forse è per questo motivo che il CONI ha lanciato la sfida per le Olimpiadi del 2020. Quattro anni in più non sono pochi, ma neanche tanti. E con un problema in più. Le competizioni calcistiche coinvolgono tutta una nazione, i Giochi solo una città. Al grido di “Piatto ricco, mi ci ficco” si sono proposte Milano, Roma, Venezia, Palermo, Bari; alcune si sono ritirate da sole (Milano e Palermo), Bari è stata scartata direttamente dal presidente del CONI, Gianni Petrucci. Sono rimaste in corsa Roma e Venezia, con Alemanno in vantaggio su Cacciari.

L’Italia, quindi, ha ben chiaro l’evento per cui si vuole candidare, ma tutto il resto è pericolosamente annebbiato e incerto. Continuiamo a navigare a vista e non è il modo giusto per fare una giusta programmazione. Non commettiamo sempre gli stessi errori: è giunto il momento effettuare una scelta e remare tutti nella stessa direzione.

Prendiamo esempio dai Britannici. In questi giorni l’Inghilterra ha proposto un nuovo modello che potrebbe rivelarsi vincente. La Football Association ha presentato un piano per l’organizzazione di un Mondiale di Calcio. Ci sono già le città e gli stadi, ci sono i buoni propositi e i progetti concreti. L’unica cosa che manca è la data: per gli Inglesi non è la cosa fondamentale, 2018 o 2022 non fa molta differenza. Oltremanica, prima di mirare al bersaglio si riempie la faretra di frecce acuminate. In Italia, invece, ci concentriamo solo sull’obiettivo e lanciamo una manciata di sassolini.