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BUON NATALE, CAMPIONATO!

In calcio on dicembre 20, 2009 at 6:27 PM

Ciro Ferrara, allenatore della Juventus

E’ una notizia difficile da dare a tutti i bambini. Babbo Natale non è quel vecchietto con il pancione rosso, gli stivali e una slitta piena di doni. La realtà è un’altra. Il vero Babbo Natale è un quarantenne incappottato con l’accento napoletano che siede sulla panchina più fredda del campionato di Serie A. Che regali e che generosità! Ciro Ferrara distribuisce punti a tutti da oltre un mese, grazie anche ai solerti folletti bianconeri che si danno un gran daffare in campo. Primo fra tutti un nanetto barbuto brasiliano, Diegolo, che regala palloni a tutte le curve (e i tifosi di Bari e Catania ringraziano).

Diegolo, il costoso nanetto della 'Signora'

C’è da registrare, tuttavia, con rammarico, che non tutti sono contenti dell’operato di Babbo Ciro. I sostenitori della Juventus si sono presentati allo stadio mostrando i loro lati B ai giocatori in campo, spiegando uno striscione che recitava “… di spalle, per una squadra senza palle!”. Ma come?!? Babbo Ciro senza palle? Ma che Natale è senza palle? Qui c’è da correre ai ripari, e anche in fretta. Meno male che alle ‘palle’ avevano già pensato a Genova, tra le assurde dichiarazioni che si sono susseguite tra Comune, Gos e Lega Calcio in merito al rinvio di Genoa-Bari.

Ma se Babbo Ciro e le palle ci sono, perché il Natale sia completo manca un bel presepe. Per fortuna 11 belle statuine ce le regala mastro artigiano Del Neri e la sua bottega doriana. E’ già da oltre un mese che il buon Gigi sta lavorando sulle sue figurine statiche: Mannini, con la sua chioma lunga e la veste azzurra può essere una bellissima madonnina, mentre il biondo Stankevicius sarà l’angelo protettore degli espulsi.

Mastro Del Neri, quando faceva ancora la statuina

L’albero di Natale lo porta Ranieri. La sua Roma, con Vucinic, Brighi e De Rossi, è tornata a splendere. La stella sulla cima, luccicante e fragilissima, è sempre quella di Francesco Totti. Anche oggi ha illuminato e, a fine gara, è andato a fare un esame di controllo. Tanto per non dimenticare come è fatta Villa Stuart…

Totti sulla macchinina che gli ha regalato Babbo Ciro Natale

Ricapitolando. Abbiamo Babbo Ciro, i folletti bianconeri, le palle di Genova, il presepe blucerchiato, l’albero di Ranieri… e i giocattoli? Ma li porta Preziosi, ovviamente!

PREZIOSI, GIOCHI… DI POTERE

In calcio on dicembre 20, 2009 at 2:19 PM

Stamattina l’Italia si è svegliata infreddolita, ma assolata. Un tiepido sole invernale che sembrava poter salvare i pezzi rimasti della giornata di calcio prenatalizia, dopo i rinvii degli anticipi di ieri (Atalanta-Bologna e Fiorentina-Milan) e di Udinese-Cagliari (annunciato già nella mattinata di sabato). E invece, come un gelone a ciel sereno, arriva poco dopo mezzogiorno l’annuncio del quarto rinvio: Genoa-Bari si giocherà in data da destinarsi. Un sollievo per i rossoblu, reduci da una settimana faticosa che li ha visti uscire dall’Europa League per mano del Valencia. Gasperini aveva l’arduo compito di raccogliere i cocci di una squadra con il morale a terra e orfana del suo uomo più in forma, Raffaele Palladino. L’avversario poi era uno dei peggiori da affrontare per rilanciarsi: il Bari di Ventura avrebbe voluto chiudere col botto una stagione esaltante.

Lo stadio Luigi Ferraris di Genova

Che ci sia qualcosa dietro questa strana decisione? Il rinvio, infatti, non è stato decretato dall’arbitro Rocchi. In casi limite, come quello di ieri a Bologna, il direttore di gara si reca sul campo con i due capitani ed effettua un sopralluogo. Non possiamo non ricordare Pierluigi Collina che prova a far rimbalzare il pallone nel pantano di Perugia. E, nonostante tutto, quella partita si giocò! Oggi il manto erboso del Ferraris è in ottime condizioni e non c’era ragione per effettuare alcun sopralluogo. Poi, improvvisamente, il Gos (gruppo operativo di sicurezza) di Genova ha rilevato la presenza di ghiaccio tra le gradinate e la Lega Calcio ha optato per il rinvio della gara.

Una decisione che non ha precedenti e che ha scatenato la protesta dei tifosi, in particolare di quelli biancorossi, rimasti increduli alla notizia. Quello che non quadra è che a Torino oggi pomeriggio si gioca con -10 gradi e stasera a Milano non ci saranno problemi per il posticipo tra Inter e Lazio. Davanti ai tornelli del Ferraris si aspetta, invece, che un po’ di ghiaccio si sciolga da solo, come se nessuno possa spargere un po’ di sale per dare una mano al volenteroso sole invernale. Forse è proprio vero che a Genova sono tirchi. E chissà che un po’ di ghiaccio non ci sia anche nel cocktail con cui Preziosi sta brindando al rinvio…

Riportiamo di seguito le dichiarazioni rilasciate all’ANSA da Stefano Anzalone, assessore allo sport del comune di Genova:

“Mi sembra pretestuoso dire che la partita non si poteva giocare per la presenza di ghiaccio che mette a rischio l’incolumità del pubblico. Credo che invece ci fossero le condizioni per giocare”. È polemica la posizione del Comune di Genova riguardo alla decisione del Gos di non fare disputare Genoa-Bari. “Sto andando a fare un sopralluogo per vedere da vicino come è la situazione – ha spiegato l’assessore allo sport Stefano Anzalone all’Ansa – ma sinceramente non capisco i motivi di questo rinvio. Oggi ci sono sette gradi, c’è il sole, e tutto intorno al Ferraris è stato sparso il sale. Ho appena parlato con i tecnici impegnati da ieri a ripulire l’impianto da ghiaccio e neve e mi è stato detto che non ci sono grandi problemi. Se qualche cancello era poco praticabile si sarebbe potuto decidere di non aprirlo e di fare entrare i tifosi attraverso altri varchi”. L’assessore Anzalone afferma che è stato fatto quanto necessario per garantire lo svolgimento della partita: “Da ieri sono al lavoro 36 persone che hanno sgomberato il campo dalla neve e sparso il sale sugli spalti. Inoltre, l’Amiu ha provveduto a spargere venti quintali di sale nelle aree intorno all’impianto e stamani è andata sul piazzale di accesso con le idropulitrici. Quante volte abbiamo visto partite giocate sotto la neve? Oggi a Genova c’è il sole e ci sono 7 gradi oggi, si poteva giocare”.

COLBERTALDO, ADDIO AI SUPERCOSTUMI COL RECORD

In nuoto on dicembre 20, 2009 at 9:58 am

Federico Colbertaldo, 21 anni, nuovo recordman europeo sugli 800 sl

Un volo lungo 800 metri quello che ha visto protagonista Federico Colbertaldo, nuovo recordman europeo sulla distanza in vasca corta con 7’31″18. L’eterno piazzato del nuoto italiano (15 volte tra il 4° e il 7° posto tra Europei, Mondiali e Olimpiadi) sembra aver fatto il definitivo salto di qualità, facendo registrare la seconda prestazione di tutti i tempi sugli 800 stile libero, alle spalle del solo fenomeno australiano Grant Hackett.

Scienzy (il ventunenne veneto è soprannominato così per i brillanti risultati che consegue in informatica all’università) ha firmato l’impresa a Manchester, nel corso dello spettacolare ‘Duel in the pool’, la consueta sfida di fine anno tra lo squadrone statunitense e una selezione dei migliori nuotatori di Gran Bretagna, Germania e Italia. Gli USA di Michael Phelps hanno stracciato la concorrenza, aggiudicandosi la competizione: 185 a 78 l’impietoso risultato. Tuttavia il kid di Baltimora, già tornato a indossare un costume vecchio stile, non ha dominato come suo solito in tutte le gare. Nei 200 farfalla ha dovuto infatti accontentarsi del secondo posto alle spalle del britannico Michael Rock, che ha gareggiato con il costume ‘fuorilegge’.

Michael Phelps indossa il nuovo costume della Speedo, obbligatorio dal 2010

Dal 1° gennaio, infatti, le polemiche sulle mute saranno messe a tacere: niente più tecnologie di autogalleggiamento, né costumi che coprono gli atleti dai polsi alle caviglie. Gli uomini indosseranno un pantaloncino dalla vita fin sopra al ginocchio, le donne invece un body scoperto sulla schiena. Diremo addio ai record frantumati gara dopo gara? Vedremo. L’importante è che le regole siano sempre uguali per tutti e se i costumi fossero hi-tech per ogni atleta che problema ci sarebbe? Se dalla prima all’ottava corsia si nuota con otto slip o con otto mute da palombaro non fa alcuna differenza. E ci troviamo di fronte al solito dilemma dell’intervento della tecnologia nello sport. Se il calcio si ostina a dire no alla moviola in campo, mentre il tennis ha detto sì all’occhio di falco, il nuoto preferisce dire nì. Niente mute, ma neanche slip. Speriamo che Scienzy trovi la formula giusta per continuare a lasciare i suoi avversari nella scia.